Dal punto di vista naturalistico la Valle di Comino costituisce senza dubbio uno dei comprensori più belli di tutta la regione. E’ adagiata tra la catena dell’Appennino Centrale e il gruppo del Monte Cairo, nella parte sud-orientale del Lazio, ai confini con l’Abruzzo e il Molise. Valle appartata e silenziosa ma nello stesso tempo vicina alle principali vie di comunicazione. Un’ampia conca di 244 km quadrati, circondata da monti. Si presenta così la Valle di Comino, area incontaminata all’interno della provincia di Frosinone, appartenente fino al 1927 alla Terra di Lavoro, e che si estende da Gaeta a Sora, a ridosso dell’Appennino abruzzese.
L’origine del nome della Valle è ancora oggi avvolto dal mistero. Come narrato da Tito Livio e da Dionigi d’Alicarnasso, potrebbe derivare da Cominio, città distrutta nel 293 a.C. insieme ad Aquilonia nella battaglia dei sanniti contro Roma. O da Comini, popolo degli Equicoli e avversari dei romani. O ancora, secondo Plinio il Vecchio, da Cominia, una qualità di oliva locale.
La valle è disseminata da incantevoli borghi ricchi di culture e di vicende storiche che trasmettono ancora oggi tranquillità e pace, lontano dal caos frenetico delle città.
Il territorio è ricco di prodotti agroalimentari autoctoni. Pensiamo ad esempio al fagiolo cannellino di Atina DOP, eccellenza locale, il pecorino di Picinisco, la salsiccia della Valle, il torroncino di Alvito. Inoltre, la terra e il clima sono favorevoli alla crescita di vitigni di alta qualità. Tra tutti, trionfa il Cabernet di Atina DOC, nato da antiche piante francesi che nella seconda metà dell’800 hanno trovato in questa area la migliore ambientazione. Altra eccellenza riconosciuta della zona di Picinisco sono gli antichi vitigni dell’uva bianca Maturano.
La Valle ha ben conservato innumerevoli reperti archeologici risalenti all’epoca preistorica fino a quella romana. Qui troviamo infatti il ponte romano a Casalattico, il tempio di Mefite a Casalvieri, le mura poligonali a Vicalvi e quelle di San Fedele a San Donato e le epigrafi di Santa Maria del Campo ad Alvito.
Non mancano inoltre riferimenti nella letteratura classica. La città di Atina è nominata nell’Eneide di Virgilio, dove si narra che fu fondata da Saturno e che custodisce ancora oggi testimonianze di sculture, epigrafi e ceramiche di epoca romana.
Tanti sono i motivi che negli ultimi anni hanno destato l’interesse di numerosi turisti, attratti nel nostro territorio dalle bellezze naturali e dalle tante esperienze a contatto con la natura che la Valle offre all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Diffuso è anche il pellegrinaggio religioso verso Canneto, il piccolo borgo di Gallinaro dove si venera il culto del Gesù Bambino. Meritano inoltre di essere nominate le vicine abbazie di Casamari e Montecassino.
La Valle è la meta ideale per coloro che cercano un tipo di turismo diverso, esperienziale e legato alle tradizioni, un turismo del folklore che si riflette nelle botteghe tradizionali, nelle sagre di paese che animano i piccoli borghi della valle.
Manchi solo tu.
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